LAGOFTALMO PARALITICO
Il lagoftalmo paralitico è l’incapacità di chiudere la
rima palpebrale per insufficienza del muscolo orbicolare, secondaria a paralisi
del VII° nervo cranico, complicanza non rara dopo intervento chirurgico per
neurinoma dell’acustico o per altri tumori di pertinenza neurochirurgica,
nonché in alcune malattie neurologiche. Conseguenza del lagoftalmo è la cheratopatia da esposizione
che, se non trattata correttamente, può portare a gravi danni oculari che
possono arrivare fino alla perdita della funzione visiva. E' pertanto fondamentale un adeguato comportamento protettivo
oculare nei confronti dei pazienti che presentano tale fenomeno:
Corretto posizionamento del
cerotto TRANSPORE per ottenere una
completa protezione corneo-congiuntivale Superato il periodo critico per il paziente, programmare
eventuale intervento chirurgico: un tempo si effettuava una tarsorrafia con conseguente
riduzione delle capacità visive e danno estetico importante per il paziente,
spesso senza ottenere una completa protezione corneale. Tarsorrafia
esterna
Una valida alternativa alla tarsorrafia consiste nell’ancorare chirurgicamente al tarso un “peso” in oro che per gravità consenta la completa chiusura palpebrale (mentre l’apertura rimane garantita dal normale funzionamento del muscolo elevatore).
Tre casi di lagoftalmo paralitico secondario ad intervento chirurgico per neurinoma dell'acustico prima (foto a sinistra) e dopo (foto centrale e destra) impianto di peso palpebrale in oro